domenica 28 settembre 2008

Grazie Annetta...

Non aggiungerò nulla alla poesia qui riportata, composta e letta da Mario El Ciocio, ormai conosciuto anche con l'epiteto di Re Froci in Damasco, in occasione della festa con la quale abbiamo salutato, sabato 20 settembre, un anno - circa - dall'uscita di Annetta dal reparto rianimazione dell'ospedale di Teramo. Nulla, tranne un paio di considerazioni:
1. non ci si aspettava da Mario una simile vena poetica. Tant'è vero che, quando ha interrotto la festa per annunciare la lettura della sua poesia, un po' tutti hanno emesso mormorii di disapprovazione, ma anche di disperazione, attendendosi il peggio. Ho sentito con le mie orecchie molti borbottare frasi come "Ma perché questo supplizio?". Oppure: "Si tratta davvero di un sopruso!" Perfino al presidente della Tercas Teramo Basket è sfuggito: "Perché dobbiamo sopportare questa tortura?"
E, invece, El Ciocio ci ha rimesso tutti in riga, dimostrando le sue - finora nascoste - qualità declamatorie. Questo ci induce a pensare: quante altre qualità potrà mai nascondere l'uomo?
2. quando nel componimento si dice testualmente "mentre fuori, nel dolore/contavam tutti le ore/in silenzio, sussurrando...", mbè non ho potuto fare a meno di pensare che, spesso, tutto si faceva piuttosto che sussurrare. Anzi, spesso parlavamo a voce alta e facevamo anche un po' di baccano, quasi ad esorcizzare ciò che stava accadendo e a scacciare il più lontano possibile le varie voci che, di volta in volta, latore ora l'uno, ora l'altro medico, ci rappresentavano una situazione drammatica e forse irreparabile.
Ricordo - e chi potrebbe dimenticarlo? - una sera in particolare, in cui Peppino Paterna aveva portato stecche di cioccolato Lindt, grappe, liquori alla menta, marmellate di pregio, scatole di caramelle e non ricordo cos'altro ancora. Bene, quella sera, seduti attorno al tavolinetto della sala d'aspetto del reparto rianimazione, ci toccò vergognarci veramente agli occhi di chi, magari fuori dal giro, si trovò a passare da quelle parti per avere informazioni e per dare conforto: ai loro occhi dovemmo apparire più che altro una banda di ubriaconi piuttosto che persone affrante dal dolore!


Cara Annetta stai a sentire
quello che ti vogliam dire:
l'anno scorso, all'improviso,
nello spazio di un sorrixo
uno schianto devastante
ti ha portato assai distante
ed il mondo, sconcertato,
tutt'a un tratto s'è fermato.
Sei rimasta troppo sola
vuota, senza una parola
mentre fuori, nel dolore
contavam tutti le ore
in silenzio, sussurrando
chi piangendo e chi pregando.
Una folla infinita
si teneva tra le dita
aspettando lentamente
il ritorno sorridente
di una donna non normale
dalla forza eccezionale.
Ed infatti un gran bel giorno
con gli amici sempre intorno
hai pensato che il dormire
prima o poi deve finire
e, provata e sofferente,
ma comunque da vincente,
con un cenno delle dita
sei tornata alla tua vita:
figli, amici, conoscenti,
genitori, zii, parenti
ora sono a festeggiarti
e comunque a ringraziarti,
perché in ogni tuo momento
c'è un profondo insegnamento:
nella vita c'è dolore
ma c'è anche tanto amore
e la voglia di lottare
non ci deve abbandonare.
E per chiuder sempre in rima
ti doniam la nostra stima
ed insieme, senza fretta,
ti diciamo: grazie Annetta!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Inutile aggiungere altre parole. Grazie per la splendida serara e per le bellissime emozioni provate guardando i tuoi occhi felici cara Anna. Un grazie a Antonina e a Re Froci in Damasco.
Con affetto
Ringiovanito Sta

Anonimo ha detto...

caro gigi, grazie della tua presenza continua e affettuosa, e grazie anche a Foscolo cugina del re froci in damasco, e grazie a tutti quanti per l'amicizia dimostrata a cannetta. ciao la moglie del famoso re. Che poesia!!!!

Anonimo ha detto...

la moglie del re ha dimenticato un GRAZIE a tutti i medici dell'ospedale di Teramo che hanno con professionalità curato cannetta e Grazie a Nicola Franchi per esserci stato in quei momenti (NB: Nicola è il cugino del re insieme a Foscolo)