giovedì 13 novembre 2008

Incontri ravvicinati con un certo tipo

Trafelato e sofferente avanzo in direzione della stazione di Pescara, trascinando quasi la gamba sinistra, più in fretta che posso, perché non devo assolutamente mancare il treno che parte fra pochi minuti. In cuor mio, provo pietà di me stesso: quando esco dalla mia quasi settimanale seduta di fisioterapia sono sempre in queste condizioni, e a volte anche peggio. Sono un po' più leggero, ma solo nel portafoglio. Mi vergogno quasi di me stesso e tendo a mantenere la testa bassa mentre attraverso Corso Umberto per raggiungere Pescara Centrale. Mi vedo con gli occhi degli altri e mi classifico come sciancato-poverocristo-con-le-pezzealculo. Oddio, però poi, a Pescara, chi cavolo ti conosce, mi dico? Perciò è inutile che ti stai a fare tante paranoie: chi vuoi che ti guardi, chi vuoi che ti veda, chi vuoi che ti prenda in considerazione? E poi, mi dico ancora, sono le due e mezzo del pomeriggio chi chi vuoi che sia in giro...ma all'improvviso mi sento chiamare: "Gigi, ehi, Gigi". Sollevo gli occhi al cielo e vedo uno che viene in direzione opposta, tutto intabarrato in un soprabito blu scuro con dei bottoni chiari enormi tutti chiusi, fino al collo. Mi guarda più sconfortato che sorpreso con occhi pieni di pietà umana. E' Mario El Muffa, beatamente a spasso con un altro tizio che di certo sta pensando ma chi cazzo è questo mendicante che conosce Mario? Uno a cui forse ha fatto la beneficenza? Io guardo Mario stizzito e soprattutto incapace di dire alcunché, affannato come sono. Mostro il biglietto a Mario che mi guarda a bocca aperta mentre lo incrocio e vado oltre. "Vado a prendere il treno!"
"Ma a che ora?"
"Adesso, alle tre meno un quarto"
"Ti vieni a prendere un caffè?"
"Ma se non riesco nemmeno a camminare...ciao Mario"
"Ciao..."

2 commenti:

gianni ha detto...

Sembra l'inizio di un romanzo, tutti gli ingredienti giusti. Perchè interrompersi?
Pensaci, saresti un grande scrittore. Ne sono certo.

quellichevengono ha detto...

Ringrazio el jani per i complimenti e l'incoraggiamento e vorrei ricordargli che in passato avevamo deciso - io e lui - di scrivere un soggetto per un film, o anche magari per un romanzo giallo, ambientato a Teramo, presso il Vescovado, e che aveva tra i protagonisti un certo El Grinza, cioè il famoso Mauro la Maschera. Mi pare che la trama riguardava qualcuno che moriva ucciso da un corpo contundente improprio, appartenente proprio a Much Maur, ma non riesco a ricordare di quale arnese si trattasse...