lunedì 6 agosto 2007

Continua l’avventura di Coach Di Bonaventura …


26 ANNI DOPO…
L’Aquila, 2 Agosto 2006. Da sinistra: Maurizio Ferrari, Dirk Hamilton, Gabry Di Bonaventura ed Enrico Rosati.

A grande richiesta: la terza puntata dell'avventura (musicale e non) nei decenni passati di Gabry. A presto anche la prima puntata...sempre per gentile concessione di roseto.com

Teramo
Lunedì, 6 Agosto 2007 - Ore 11:00


1980!

Arrivo all’appuntamento fatidico dei QUADRI SCOLASTICI abbastanza rassegnato a riportare MATEMATICA a Settembre…e chiaramente non mi sbaglio! Poco male, anche se devo fissare ripetizioni con un Prof. di Matematica, altrimenti rischierò, e non poco…

Però ero strafelice, perché con la squadra di basket del LICEO eravamo arrivati alle finali nazionali dei GIOCHI DELLA GIOVENTU’ e io ero il play titolare, benché fossi solo al terzo anno! Ma il 1963 veramente bravo non ero io ma il rosetano WILLY BATTISTONI, che infatti avrebbe giocato in futuro a livelli importanti…

Di Bonaventura, Beccaceci, Battistoni, Braccili e Ferrari…questo era il quintetto che aveva raggiunto un traguardo storico per un piccolo Liceo come quello di Giulianova…e il Coach era DOMENICO SORGENTONE, allora ventitreenne studente universitario ma con un futuro decisamente proiettato verso il basket di un certo livello…le finali si tennero a Settembre a ROMA e ottenemmo un onorevole terzo posto, perdendo al supplementare contro la Toscana, dove giocava LETTERIO VISIGALLI, che avrebbe avuto una carriera molto significativa ai livelli più alti…credo che aver avuto Domenico Sorgentone come Coach (mi ha allenato un paio di anni a livello cadetti a Giulianova) abbia influito in maniera inequivocabile sulla “voglia” di allenare che ho avuto successivamente…e soprattutto sono contento di aver conservato con lui un rapporto positivo, perché lo ritengo una figura molto importante per la mia crescita, e qui non parliamo solo di sport…

Domenico è una persona veramente onesta, leale e preparata, e sinceramente vederlo allenare in B2 mi dispiace profondamente, perché non è assolutamente il suo livello…spero solo che il futuro gli riservi quelle soddisfazioni che merita, e ai livelli più alti…magari con ATRI!

Bianchi, Gramenzi, Impaloni, Marzoli, Perazzetti, Sorgentone, Trullo… solo per citare i primi che mi vengono in mente… tutti allenatori abruzzesi, più o meno della mia generazione, che hanno ottenuto risultati significativi e che hanno contribuito in maniera determinante alla diffusione del movimento…quante risorse tecniche importanti che abbiamo nel basket locale!

Una crescita che a livello dirigenziale è stata molto meno corposa…la speranza è che anche altre società abruzzesi con il tempo riescano ad indirizzare le loro energie in maniera manageriale come ha dimostrato di saper fare TERAMO… ma “professionisti” di qualità come Carlo Antonetti, in grado di programmare, di far crescere e di ottimizzare le risorse a disposizione non si trovano facilmente, tutt’altro… e l’improvvisazione purtroppo non paga, anzi per fortuna!

E se non ti gratti con le tue mani il prurito non ti passa…

Ma proverò a parlare meno possibile di basket in questo spazio…quindi largo alla musica!

Il 1980 è senza dubbio l’anno della scoperta di DIRK HAMILTON… lo scopro solo al suo quinto LP, THUG OF LOVE, ma è una scoperta fantastica… proveniente da INDIANA, Dirk Hamilton è un poeta con il gusto del rock ma non solo… soul e blues si fondono in una miscela straordinaria ed accattivante, e i suoi dischi possono risultare più o meno riusciti, ma mai banali…

THUG OF LOVE (1980) è il suo capolavoro… tutti i brani riescono ad avere un tocco di eleganza e fascino, certe atmosfere rimandano al maestro VAN MORRISON (soprattutto I WILL ACQUIESCE e NEED SOME BODY), ma anche al JOE JACKSON più creativo, al GRAHAM PARKER più morbido, al WARREN ZEVON più ispirato…nonostante tutte queste “influenze” lo stile personale del cantautore è inconfondibile…

Se a prima vista quella di DIRK HAMILTON potrebbe sembrare la classica storia di un beutiful loser del rock, sarà necessario avere l'opportunità di vedere Dirk sul palco, per capire che si ha di fronte un pezzetto di storia della musica rock…e aggiungerei un pezzetto molto significativo!

E così,nell’estate del 2006, finalmente DIRK HAMILTON si esibisce a L’AQUILA, insieme ai Bluesmen,un gruppo formato da tutti musicisti italiani! Ovviamente si parte! Insieme agli amici Maurizio, Enrico e Gigi mi godo un LIVE ACT di grande spessore,che esprime grandi qualità anche nel riproporre cover di BOB SEGER (Night moves) e JOHN HIATT (I’m a real man)…alla fine del concerto scattano (è proprio il caso di dirlo…) le foto insieme al nostro eroe, così disponibile e quasi sorpreso dalla nostra “devozione” nei suoi confronti…tornando al disco THUG OF LOVE, c’è da aggiungere che finalmente è stato masterizzato in digitale, anche se la confezione è MOLTO meno curata rispetto alla riedizione di “ALIAS I”(1977), ma, credetemi, l’attesa valeva la pena…giustizia è fatta!

Ascoltare per credere…pronti per la colonna sonora ideale del 1980?


TOP FIVE CD ANNO 1980

THUG OF LOVE (DIRK HAMILTON)
Date una chance a questo poeta con il vizio del rock…e se vi incanterà, come io spero, consiglio caldamente MEET ME AT THE CRUX (1978) ma anche YEP! (1994), che si trova a pochi euro, ovviamente non al MEDIAWORLD…

ME, MYSELF I (JOAN ARMATRADING)
Prima cantautrice di colore ad imporsi sul mercato britannico, dopo un inizio molto introspettivo, colpisce nel segno con un disco dal repertorio più movimentato e spregiudicato… FRIENDS, ALL THE WAY FROM AMERICA e TURN OUT THE LIGHT le carte vincenti della bravissima caraibica… e attenzione che il cd si trova a scarsi 5 euro…grande affare!
Se vi piace,andate alla ricerca di WALK UNDER LADDERS (1981) ma anche THE KEY (1983) non vi deluderà… se poi trovate TO THE LIMIT (1978) bingo! Ma dubito…

THE UP ESCALATOR (GRAHAM PARKER)
Emerso dalle cortine e dalle… cartine di fumo, oltre che dalle nebbie alcoliche del PUB ROCK britannico anni 70, GP è sicuramente uno dei talenti più dotati e taglienti della NEW WAVE targata UK…
Sotto la guida di JIMMY IOVINE, artefice del sound americano più efficace del momento (PATTI SMITH, TOM PETTY…), GRAHAM PARKER infila una sequenza micidiale che alterna R&B, ballate raffinate e reggae-rock a serramanico…e in ENDLESS NIGHT si concede il lusso di duettare con il BOSS!

COMMON ONE (VAN MORRISON)
E’ il disco che annuncia il profondo disagio interiore dell’immenso artista irlandese, alla ricerca decisa di una spiritualità che possa lenire le “fatiche” della vita quotidiana… è un disco visionario,pervaso di misticismo e la lunghissima SUMMERTIME IN ENGLAND raggiunge sicuramente gli apici della produzione Morrisoniana… l’altro giorno contavo i cd che ho comprato di VAN MORRISON… solo 30!
Ma ho sempre pensato a lui veramente come un artista di livello superiore… sono riuscito a beccarlo due volte dal vivo…serate indimenticabili…MOONDANCE (1970) e INTO THE MUSIC (1979) non dovrebbero mancare in nessuna collezione che si rispetti…

WELCOME TO THE CLUB (IAN HUNTER)
LP doppio, masterizzato su doppio cd, siamo di fronte ad una sequenza letteralmente impressionante di rock’n’roll, blues e rigurgiti glam… affiora anche la nostalgia, e quindi il nostro, ex MOTT THE HOOPLE, tira fuori dal cilindro ALL THE YOUNG DUDES, ALL THE WAY FROM MEMPHIS e ANGELINE… impossibile dimenticare la versione aggressiva di BASTARDS e quella struggente di IRENE WILDE…
Sicuramente tra i primi dieci live di tutti i tempi nella mia personale classifica… se cercate un album in studio allora consiglio SHORT BACK N’ SIDES (1981), ma vi anticipo che non bastano 50 euro per trovarlo usato…


TOP THREE FILM ANNO 1980

SHINING (STANLEY KUBRICK)
L’irruzione di KUBRICK nel genere horror…un magistrale JACK NICHOLSON che, stressato dall’isolamento fra la neve, arriva crudelmente ad aggredire la moglie e il figlio, prima a parole e poi…con un’ascia!
Un film tristemente attuale, visto il potenziale distruttivo insito nelle relazioni familiari che hanno generato tragedie a noi pervenute, spesso sotto forma di show e…famosi plastici, attraverso la tv…

ATLANTIC CITY (LOUIS MALLE)
E’ la storia di un vecchio bookmaker che spera di far fortuna entrando nel giro della droga…il film è un monumento a BURT LANCASTER ma è anche il ritratto di una città che, arricchitasi con la legalizzazione del gioco d’azzardo, demolisce, e non solo simbolicamente, i vecchi palazzi per dar vita ad una nuova era di benessere, basata su altri presupposti…nel 1982 Bruce Springsteen avrebbe cantato in NEBRASKA una canzone proprio con il titolo ATLANTIC CITY che sarebbe stata perfetta per il film di Malle…”tutto muore baby, questa è la verità, ma tutto quello che muore un giorno forse tornerà…perciò sistemati i capelli, rifatti il trucco ed incontriamoci stanotte ad Atlantic City…”
Ricordate il video in black & white, con i palazzi che crollavano…? Lo passava spesso MR FANTASY…e chi ha superato gli anta sa di cosa parlo…altro che MTV…che nostalgia!

THE BLUES BROTHERS (JOHN LANDIS)
Beh, difficile trovare qualcuno che non l’abbia visto almeno una volta…colonna sonora perfetta per ospitare un party, magari in una casa “vuoto a perdere”…oltre a DAN AYKROYD e l’indimenticabile JOHN BELUSHI, scomparso anni dopo per demotivazione esistenziale, nel film sfilano stelle del rhythm and blues come RAY CHARLES, ARETHA FRANKLIN, JAMES BROWN, CAB CALLOWAY… ”Siamo in missione per conto di DIO…” diventò un tormentone per quelli della nostra comitiva, che in quei giorni sembrava un qualcosa che mai niente e nessuno avrebbe potuto turbare o dividere...ovviamente ci sbagliavamo…
Ma se non credi più ai sogni, i sogni non crederanno più a te…come dice VINICIO CAPOSSELA…

A presto.

Gabri Di Bonaventura

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