martedì 3 ottobre 2006

C E N T O T R E N T U N O

"Il clangore ritmico delle ruote metalliche e il rumore sordo del loro scorrere sui binari assumono la doppia accezione amico-nemico per le mie palpebre.
Mi sono alzato alle tre per poter iniziare il mio viaggio alle cinque, quando la luce del sole è ancora lontana. Mi attende una piena giornata di lavoro non appena giunto a destinazione, dal posto dove sono seduto, con la ventiquattrore adagiata sulle ginocchia, appoggio la fronte al finestrino lacrimante dall’esile pioggia. La mia mente è sorniona, ho perso il treno dei pensieri. Una voce gracchiante: “Loreto, stazione di Loreto!” In uno degli intervalli a palpebre chiuse la mia mente trasforma i rigagnoli d’acqua sul vetro nel volto in lacrime di mia madre. Risalgo sui miei pensieri, sulla mia vita.
Perché continuavo ad incattivirmi gongolandomi nelle mie monellate? A dodici anni i percorsi della mente non sono per nulla preordinati"...

Comincia così il racconto inedito di Paolo Connors Corradi,
C E N T O T R E N T U N O.
La redazione vi consiglia di scaricarlo e di leggerlo possibilmente in poltrona, in una notte buia e tempestosa...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto il racconto scritto da Paolo Connors Corradi. L'ho trovato bello, poche pagine ma intense. Complimenti anche per la citazione finale.