giovedì 24 novembre 2011

L'apocalisse alle porte

Ok, lo so che dopo aver letto questo post mi manderete a fare in culo per quello che ho scritto, e magari direte che sono un uccello del malaugurio, ma oggi ho avuto la certezza che l'economia italiana - se non anche quella europea e mondiale - è destinata ad affondare del tutto. Non dico tanto per dire. Se quel poco che ho studiato di economia ha un senso, leggere sul sito di Repubblica di oggi notizie simili: "Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund torna a livelli d'allarme, l'asta bond tedesca è un flop: la domanda copre solo il 65% dell'offerta, record negativo per la Bundesbank. Le Borse falliscono il rimbalzo per la terza seduta consecutiva. Chiude male anche Wall Street" e, ancora, "crollo degli ordini dell'industria a settembre, in calo del 6,4%  in Europa"; e soprattutto: "L'indice Pmi Manifacturing della Cina è sceso a novembre a quota 48 da 51 del mese precedente, si tratta della contrazione più forte degli ultimi 32 mesi. Un dato inferiore a 50 indica una contrazione dell'attività industriale nei prossimi 3-6 mesi", leggere cioè, dicevo, che nemmeno la Cina potrà "trainarci", significa una cosa sola: crisi economica per diversi anni, senza speranza alcuna. Significa risparmi in fumo, stipendi dimezzati, e pensioni pure. Significa che avremo un fenomeno peggiore della crisi del 1929, cioè un arretramento del "benessere" economico a livelli di diversi decenni fa. Magari qualcuno a questo punto si starà già toccando con insistenza le parti basse, o, al contrario, qualcun altro starà pensando: "Hai fatto la scoperta dell'America! Da mo' che s'era capito". Va bene, spero che le mie conclusioni siano frutto solo di un momento di pessimismo nero...

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