venerdì 14 settembre 2007

Non nominare il nome di Tony inValium

Cosa è successo davvero a Tony Lanfranco? Leggete questo resoconto davvero drammatico, ma al tempo stesso comico, degno dei migliori scrittori del genere (è un parere del tutto spassionato) e lo saprete. Il racconto è autentico, originale, proveniente da Tony in persona. Provate a immedesimarvi in quel che dice...e avrete bisogno di un po' di Valium anche voi.
La redazione rinnova gli auguri affettuosi a Tony per la guarigione dall'incidente e lo saluta calorosamente, a nome di tutti quelli che sono venuti almeno una volta.
Buona lettura.

".......il mio avversario mi ha "sparato" un rovescio incrociato.....e io dovevo prendere quella palla (anche perchè eravamo 30-30), cosi ho provato un disperato recupero, e già immaginavo gli spettatori in piedi ad applaudire il mio prodigioso passante sul campo centrale di Wimbledon.........quando inaspettatamente la mia spalla mi ha parlato....poche parole ma ben chiare; mi ha ricordato che non ci trovavamo a Wimbledon e che il mio recupero non era stato prodigioso, ma soprattutto che il tennis non è uno sport per chi come me ha un problema di lussazione alla spalla destra.
Cosi dopo appena 15 minuti di partita, con la spalla lussata (erano oramai molti anni che non succedeva tanto che avevo dimenticato il dolore indescrivibile) sono stato accompagnato al pronto soccorso che di pronto ha ben poco (sperando di non offendere nessuno) ed in quanto al occorso.......bè vi posso dire che alla fine mi hanno fatto 3 cl di valium per potermi riaggiustare la spalla.
Ma come si è arrivati al valium per endovena?
Appena entrato nell'apposita stanza trovo un'infermiere il quale mi fa sedere su una sedia e mi spiega che mi rimetterà la spalla con una tecnica che........che ...che? già perche non termina la frase e lì iniziano a insinuarsi in me i primi dubbi.......una tecnica che?? A lavoro finito mi è venuta in mente la fine della frase: una tecnica che non so fare molto bene!!!
Bene, la spalla non è rientrata, a questo punto mi fa stendere sul lettino e prova con una seconda tecnica, anche questa infruttuosa.......e come la prima molto dolorosa.........dunque......dunque.......apre la porta e passa di lì per caso un bell'omone grande grande, un barelliere, che naturalmente va via con una barella "scarica"......al che al mio salvatore viene in mente di coinvolgerlo nella situazione con queste testuali parole: "O.......Marco (nome fittizio) vi' 'n po' qua che tename tirì 'na spalla!".
Ho pensato: "Bella non è.....!!!"
Quindi adesso siamo in tre, io, il barelliere (che a "tempo perso" tira le spalle dei malcapitati) e questo infermiere, ma la situazione non cambia vuoi perché oramai ero quasi terrorizzato vuoi perchè il barelliere non mi è sembrato avesse tutte queste competenze in materia (mi ha spiegato
successivamente che era un po' stanco perché era appena tornato da Amburgo dove aveva diretto un convegno sul tema: "La barella e il possibile innesto dell'ABS e T.C.").
Finalmente mi illumino quando vedo entrare un vero luminare un vero Dott., "Dio, sono salvo!" ho pensato. Mai pensiero si è rivelato più sbagliato: il Dottorone, il Professorone prima mi ha tirato la spalla, poi accortosi che non funzionava ha iniziato a "torcermi" la spalla per farla rientrare mentra i suoi "tirapiedi" (o, meglio tiraspalle, ndr) mi reggevano da dietro fino a che ho iniziato a scalciare tipo "maiale sul tavolaccio"; tremendo, dolorosissimo mi ha fatto davvero male. Oramai terrorizzato, quasi svenuto e senza più forza ho chiesto se mi potevano fare un'anestesia locale o operarmi o anche un po'di morfina andava bene..... ed ecco la mia salvezza.........3cl di valium per endovena.......una pace, quasi mi erano simpatici i miei "assalitori".....nell'oblio più totale mi hanno riaggiustato, educatamente sono uscito e ho ringraziato.
Insomma si è lussata la spalla per l'ennesima volta e non so quando potrò tornare, per quanto riguarda la cena "sento" Angus e faccio sapere al più presto, ciao e grazie per l'invito.
Tony

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