Vogliamo far partire una nuova rubrica. L'iniziativa consiste nel segnalare alla redazione di quelli che vengono le più grosse cazzate che le tv locali - compresa Rai regione - trasmettono impunemente sui nostri schermi e di cui noi siamo vittime impotenti. Cazzate sparate da dipendenti (conduttori, presentatori) delle tv stesse o anche da persone intervistate o comunque apparse sui nostri schermi. Scrivete dunque al solito indirizzo di posta (dopo esservi debitamente documentati, però).
Per il momento, comincia la redazione. Allora, proprio oggi, al TG3 Abruzzo delle 14, il ministro Antonio Di Pietro, che si trovava a Pescara per promuovere il referendum sul sistema elettorale, intervistato, ha dichiarato: "Dobbiamo trasformarci tutti in novelli Pietro Micca, e scagliare il bastone contro il nemico".
Ora, a voi risulta per caso che Pietro Micca abbia scagliato un qualche bastone contro qualcuno? A me no. Sono andato a sincerarmene, ed ecco cosa ho trovato: Pietro Micca, nato il 5 marzo 1677 e morto a Torino nel 1706. Soldato piemontese, durante la guerra di successione spagnola salva Torino dall'invasione francese facendo saltare la galleria d'accesso alla città, rimanendovi sepolto. Dunque, non ha scagliato un bel nulla, ha invece dato fuoco ad una miccia. Quindi, Di Pietro che cazzo racconta? E perché l'intervistatore non glielo fa notare? Forse è rimasto ingannato dall'assonanza tra il proprio cognome e il nome dell'eroe piemontese? Oppure lo ha confuso con Enrico Toti?
Effettivamente, Enrico Toti nel 1908 perse la gamba sinistra in un incidente sul lavoro e si fece fabbricare una protesi. Allo scoppio della Grande Guerra fece di tutto per essere arruolato, ma inutilmente; andò comunque al fronte e gli fu concesso l'arruolamento senza partecipazione ad attività di guerra. Finì per essere accolto fra i bersaglieri a tutti gli effetti e nella battaglia alle cave del Selz (presso Monfalcone) ricevette numerose ferite e alla fine lanciò la gruccia contro i nemici.
Voi che ne dite?
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