domenica 15 gennaio 2012

Così ridevano

B. presso la sede del TG5, racconta una barzelletta polverosissima, vecchia come il cucco. Pensate che la prima volta m'è stata raccontata - in dialetto teramano, ovviamente - circa trenta anni fa. Berlusconi, dunque, fa una delle cose che meglio gli riesce: far ridere la propria corte. Nelle corti medievali - se ben ricordo - esisteva il buffone di corte, il giullare, che allietava, o cercava di farlo, lo spirito del sovrano e che aveva il diritto di dire al re anche le cose più atroci, come una specie di grillo parlante. Nell'Italia berlusconizzata, i ruoli si trasformano, si capovolgono, si intrecciano, ed è il sovrano che vuole, deve, e ha necessità di far ridere la sua corte. La quale, effettivamente, ride, e non sai se lo fa per piaggeria o per autentico divertimento. E, tra le due, quale sia la cosa peggiore. Voglio solo ricordare che Mimun è colui che nel suo TG ha deciso da qualche tempo di oscurare La Repubblica nella sua rassegna stampa. Il secondo quotidiano nazionale, per il TG5, è come se non esistesse più. Fatto, questo, clamoroso e del tutto illegittimo, dal momento che Canale 5 svolge un sevizio pubblico! Ma tant'è, siamo in Italia.

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