Mario Paolo VI

Giovedì 4 dicembre. Telefonata di El Muffa alla redazione.
Mario: ti sei affacciato ieri alla partita?
Redattore capo: Certo che sono andato.
Mario: Come sono riusciti a giocare? Saranno venuti almeno due giocatori nuovi...
Redattore capo: No, Mario, c'era solo un nuovo giocatore (Aldo Maranella, per la cronaca).
Mario: E poi chi c'era?
Redattore capo: Tanti altri, è ovvio, c'era anche El Notaro. E poi siamo andati a cena.
Mario: A cena? Anche a cena?
Redattore capo: Sì, Mario, a cena da Roberto, ti ricordi?
Mario: A, bene. No no, avete fatto bene, anche senza di me. E' chiaro che anche a me avrebbe fatto piacere venire, ma ma non è la fine del mondo. Dopotutto non muoio se non vengo: se capita che possa venire vengo, sennò non fa niente, voi andate pure, ci mancherebbe. Anzi, vi do la mia benedizione "urbi et orbi".
Redattore capo: Benedizione?
Mario: Sì, la mia benedizione, mi sento un po' come se fossi, più che il vostro papà, il vostro papa. Anzi, direi che mi sento come il mio papa.
Redattore capo: Mario, cosa ti succede, che dici, farnetichi?
Mario: Non meravigliarti, Gigi, il mio papa vuol dire Papa Paolo VI, lui era bresciano, perciò lo considero il mio papa. Stai vedendo la fiction sulla Rai con Fabrizio Gifuni?
Redattore capo: No Mario, comunque d'accordo, riferirò al gruppo. E comunque, perché non vieni a darla tu la benedizione, sabato?
Mario: Buona idea, cercherò di esserci, anche perché questo fine settimana sono libero...