martedì 21 settembre 2010

L'inchiesta


Walter Cori - La foto è tratta dal n. 1 di Ekuo

Come tutti saprete, a metà settembre è arrivata nelle case dei teramani una nuova pubblicazione. Si chiama Ekuo. Il direttore responsabile è Walter Cori (uno di quelli che è venuto almeno una volta). Walter ha lasciato la direzione di Teleponte ed è approdato a quella di Ekuo, appunto. In attesa di esprimere un giudizio sulla qualità del rotocalco, vi propongo un passaggio dell'editoriale che Walter ha scritto sul numero 1:

«Ho lasciato Teleponte dopo aver preso coscienza del fatto che la voglia di confrontarmi con un’esperienza professionale diversa, prevaleva su quella di restare, anche se non nego che ci sia dell’altro (il grassetto è della redazione di quellichevengono, ndr). Ad esempio alcune perplessità sulla graduale, costante e continua crescita, intesa in senso lato, della storica emittente televisiva teramana. In vista del passaggio al digitale terrestre, infatti, saranno sostenuti investimenti molto importanti che potrebbero cozzare, comprensibilmente, con le esigenze sempre crescenti della quotidianità».

Ecco, mi chiedo e vi chiedo: che diavolo voleva dire? In particolare rivolgo la domanda a El Jani o a El Rino che conoscono Walter da...diciamo più di 40 anni? El Jani, poi, ne è stato compagno di scuola credo per otto anni; mentre El Rino ha lavorato con lui per, forse, 25 anni, proprio in televisione. Aggiungo che El Jani è noto per essere un infallibile investigatore, perciò direi che si può sperare ragionevolmente in un'esegesi delle parole di Walter piuttosto attendibile, perché io, sinceramente, cosa volesse dire non l'ho mica capito! Per esempio, che vuol dire "crescita, intesa in senso lato"? E, inoltre, perché una "graduale, costante e continua crescita" di un'emittente Tv dovrebbe creare perplessità in chi la dirige? Non dovrebbe, semmai, suscitare entusiasmo? E inoltre, per finire, perché "investimenti molto importanti" dovrebbero "cozzare" per di più "comprensibilmente (...) con le esigenze della quotidianità"?
Sarà tutto comprensibile per chi scrive, ma per chi legge (almeno per me) è buio pesto. Quali sarebbero le "esigenze (...) della quotidianità" in grado di "cozzare" con gli investimenti sul digitale terrestre? Gli investimenti sono rivolti al futuro, la quotidianità riguarda il presente...dunque, che vuol dire questa affermazione?
Nella speranza che chi ha capito qualcosa di quelle frasi si faccia avanti, o addirittura che lo stesso Walter (leggendo questo post) voglia darne l'interpretazione autentica, la redazione di "quelli che vengono" augura buona fortuna all'iniziativa editoriale Ekuo, al suo direttore e a tutti i collaboratori.

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