domenica 23 novembre 2014

Sottosegretario d'Egitto

O voi che venite o non venite più, che siete venuti e tornate a tornare, non mi accusate di usare questo blog per scopi impropri: dal momento che calcio e calcetto sono sì un bel ricordo, ma ormai lontano, ho da tempo deciso di usare il blog come mi pare e piace.
Pertanto:
Questo è il seguito del post  Antichità moderne
Si tratta della risposta che ho spedito all'esimio sottosegretario all'istruzione Daniele Faraone...

«Caro Sottosegretario Faraone, prima di ricevere la Sua gentile e-mail, L'avevo vista più volte in varie trasmissioni televisive, e devo dire che, fin da subito, vuoi per i concetti che esprimeva vuoi per il modo in cui li esprimeva, mi ha creato una sensazione forte di ripulsa sul piano intellettuale e sul piano della simpatia umana, per quanto non La conoscessi se non attraverso i Suoi interventi, appunto. Tanto che, in seguito, appena La vedevo apparire sul piccolo schermo, ero costretto a cambiare canale, virando perfino sulle reti Mediaset, pur di evitarLa. A dispetto della Sua giovane età, 39 anni (sic!), che Lei rivendica con tanta baldanza, come fosse qualcosa di cui vantarsi, un merito in qualche modo acquisito, Le dirò che, sia per i contenuti dei Suoi interventi, sia per la Sua stessa struttura fisica, avrei creduto ne avesse almeno dieci di più. E mi sono tenuto stretto. Lei affronta, a quanto pare, qualunque discussione con concetti pre-confezionati, pre-masticati, pre-digeriti, lasciando così - a parere del sottoscritto - trasparire una mentalità che ha nel conformismo la Sua caratteristica principale. Lei, caro sottosegretario, il Suo leader, il Suo partito, la vostra politica - se ancora non si fosse capito - non mi piacete affatto, e sono certo che riuscirete a fare peggio di quanto abbiano fatto i vostri predecessori al governo di questo disgraziato Paese. Perciò, per il futuro, La prego di astenersi dall'inviare al sottoscritto, sotto qualsivoglia forma, le Sue elucubrazioni. L'enfasi non è cosa che ami, specialmente quando è frutto e strumento di propaganda.

Faccia tranquillamente i disastri che certamente non mancherà di fare, goda della Sua bella età, e non tormenti gli insegnanti che amano "fare scuola" in classe, con alunni e alunne, e rifuggono progetti e incarichi che servono a far carriera e a guadagnar punteggi.

Per concludere, sperando di non averLa nemmeno lontanamente offesa nella Sua persona, Le invio il seguente scritto(*), che smentisce, da solo, tutte le parole e le icone - orrende e chiaro segno della decadenza culturale e spirituale cui ci vorreste ridurre (noi: italiani e insegnanti) - con le quali avete riempito il documento chiamato "la buona scuola", quasi che quella che esiste non lo sia già.
Tanti auguri e a mai più risentirLa
prof. Luigi Pedicone
Teramo»

(*) Ho fatto seguire alla mail il prospetto - che qui non riporto - dei tagli effetivi alla scuola pubblica.

1 commento:

gianni ha detto...

Spettacolare, una risposta da autentico fuoriclasse.